sabato 16 marzo 2013

  «Non può essere andata così per Manu. Non c'entrava niente con queste cose. Voleva scappare, una volta portato a termine il colpo. Lo aveva detto a Batisti. Vedi, Batisti, mi ha fregato su tutta la linea. Tranne che su questo. Voleva bene a Manu. Sinceramente».
  «Sei troppo romantico, tesoro. Ne morirai».
  Ci guardammo, stanchi e frastornati.
  «Casino totale, vero?».
  «Proprio così, bella mia».
  Ero in un merdaio. In mezzo ai casini degli altri. Solo una banale storia di delinquenti. Un'altra storia, e senz'altro non l'ultima. I soldi, il potere. La storia dell'umanità. E l'odio del mondo come unica trama.

(Jean-Claude Izzo, Casino totale, 1995)  
  L'impressione di freschezza era svanita. Avevo voglia di andarmene, di essere sulla mia barca, al largo. Il mare e il silenzio. L'umanità intera mi usciva dagli occhi. Tutte quelle storie non erano altro che la parte più infima della schifezza del mondo. Su grande scala: guerre, massacri, genocidi, fanatismo, dittature. C'era da credere che, venendo al mondo, il primo uomo si era sentito talmente fregato che nutriva solo odio. Se Dio esiste, siamo dei figli di puttana.

(Jean-Claude Izzo, Casino totale, 1995)

sabato 9 marzo 2013

  Marsiglia non è una città per turisti. Non c'è niente da vedere. La sua bellezza non si fotografa. Si condivide. Qui, bisogna schierarsi. Appassionarsi. Essere per, essere contro. Essere, violentemente. Solo allora, ciò che c'è da vedere si lascia vedere. E allora è troppo tardi, si è già in pieno dramma. Un dramma antico dove l'eroe è la morte. A Marsiglia, anche per perdere bisogna sapersi battere.
(Jean-Claude Izzo, Casino totale, 1995)
  Probabilmente Leila aveva continuato a correre dopo la prima pallottola. Come se non avesse sentito niente. Come se non sentisse quel bruciore sulla schiena che le spezzava il fiato. Una corsa fuori dal mondo. Lì dove ci sono solo merda, piscio e lacrime. E quella polvere che sta per mangiare per sempre. Lontano dal padre, dai fratelli, dagli amanti di una sera, da un amore desiderato con tutto il cuore, da una famiglia da costruire, da bambini che potevano nascere.
  Dopo la seconda pallottola, doveva aver urlato. Perché, comunque, il corpo rifiuta di tacere. Grida. Non più a causa di quel dolore, violento, che l'ha trafitto. È la sua volontà di vivere. L'anima mobilita tutta la sua energia e cerca una via d'uscita. Cerca, cerca. Dimentica che vorresti sdraiarti sull'erba e dormire. Grida, piangi, ma corri. Ti lasceranno, ora. La terza pallottola aveva messo fine a ogni suo sogno. Sadici.

(Jean-Claude Izzo, Casino totale, 1995)